Legambiente ha presentato questa estate il suo dossier annuale “Comuni Ricicloni”.
I comuni della Riviera del Brenta si sono comportati nel complesso abbastanza bene, come del resto tutto il Nord Est italiano (v. cartina):
Comuni Ricicloni in Riviera (dati 2013):
– Campagna Lupia: Indice 45,44, raccolta differenziata 68,6%
– Campolongo Maggiore: Indice 50,45, raccolta differenziata 66,4%
– Camponogara: Indice 49,76, raccolta differenziata 66,2%
– Fiesso d’Artico: Indice 62,0, raccolta differenziata 66,0
– Fossò: Indice 49,59, raccolta differenziata 72,1%
– Pianiga: Indice 49,9, raccolta differenziata 73,5%
– Stra: Indice 48,9, raccolta differenziata 69,1%
Dolo, Mira e Vigonovo non compaiono, non avendo raggiunto il 65% di raccolta differenziata.
INTRODUZIONE
Ecco i “Comuni Ricicloni 2014”: sono ben 1328 quelli che hanno superato il 65% di raccolta differenziata e rappresentano il 13,7% della popolazione italiana.
Aumentano i Comuni Ricicloni del centro sud, quasi il 20% del totale dei premiati (erano il 14,5% lo scorso anno).
Sono rimasti praticamente invariati i “Comuni Rifiuti Free”, l’eccellenza dell’eccellenza, quelli cioè che debbono smaltire solo 75 kg di rifiuti residui procapite all’anno.
Una Italia virtuosa, spesso sempre più virtuosa, che cresce anche in quest’anno di crisi (il 2013).
In sintesi ecco i segni di novità: Milano, unica grande città che ormai sta superando la barriera simbolica del 50% di differenziata, segno evidente dell’affermazione del sistema di raccolta “porta a porta” anche nelle metropoli; il balzo in avanti di molti comuni marchigiani, grazie al sistema di penalità e premialità introdotto dalla Regione in occasione dell’applicazione del sistema di tariffazione puntuale (paghi l’indifferenziato che produci).
E proprio in questi segnali positivi si possono individuare i punti di leva per un possibile cambiamento veloce, virtuoso, smart: si sa come organizzare un servizio moderno di raccolta differenziata e come stimolare mediante la leva tariffaria i corretti comportamenti della cittadinanza, le nuove tecnologie ICT (Information and Communication Technology) possono dare una mano.
Al governo nazionale chiediamo di cancellare subito la vergogna nazionale dell’emergenza promuovendo i virtuosi e aiutando tutti gli altri a seguirne l’esempio con obblighi, premi e penalità.
No ad interventi “condono”, come la proposta di rinviare l’obbligo di differenziare il 65% al 2020.
I risultati sono stati classificati in base all'”Indice di buona gestione dei rifiuti urbani”. La normativa indica come la gestione dei rifiuti urbani in un determinato ambito territoriale debba essere valutata non solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma considerando anche altri fattori, tra i quali la riduzione della quantità totale di rifiuti prodotti, la sicurezza dello smaltimento e l’efficacia del servizio. Ad esempio nel caso di un Comune con buona percentuale di raccolta differenziata ma elevata produzione pro capite totale di rifiuti, scarsa raccolta dei rifiuti urbani pericolosi e assenza di una piattaforma ecologica, non si può trascurare come gli ultimi tre fattori siano altamente sfavorevoli. A partire dall’edizione di Comuni Ricicloni 2004 è stato quindi introdotto l’indice di buona gestione, che rappresenta un “voto” alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, sicurezza dello smaltimento, efficacia del servizio. L’indice di buona gestione, compreso tra 0 e 100, è calcolato a partire dai valori di 24 parametri scelti dalla giuria del concorso ed elencati in tabella 1 unitamente ai principi cui si riferiscono.
Maggiori approfondimenti sull’indice di buona gestione sono disponibili sul sito www.ricicloni.it