Il nome di questa località deriva dai termini latini campus e nux (“campo” e “noce”), trasformato poi in “Camponogara”, a testimonianza delle antiche coltivazioni diffuse nella zona.
Per quanto riguarda le frazioni, Campoverardo trae origine da un nome germanico, Eberhard, forse un uomo d’armi giunto fra il VI e il VII secolo; Prozzolo dal latino praedium “piccolo fondo agricolo”; Premaore è un composto traducibile con “prato maggiore”.
Tra le varie località minori, sono da citare Pila, sita fra Calcroci e Prozzolo, Arzerini, fra Campoverardo e Dolo e Cornio, fra Premaore e Campolongo Maggiore.
Lo sviluppo di Camponogara inizia da tempi lontanissimi già quando i Veneti, un’antica popolazione indoeuropea stanziata nella pianura veneta, s’insediarono nel territorio su cui oggi insiste la cittadina.
La loro fonte di sostentamento era data dalla caccia, dalla pesca e dall’agricoltura e i loro villaggi conobbero la massima espansione in epoca romana imperiale.
La vita di Camponogara è sempre stata segnata dalla presenza del Brenta, testimonianze si riscontrano nei documenti della presenza del Brentone, molti sono le opere compiute nella storia dai Veneziani e nell’ottocento per risolvere il problema delle piene.
La centuriazione, divisione del terreno, ad opera di Ottaviano della Pianura Padana, è riscontabile ancora nella zona anche se la vicinanza al mare ha ridotto la dimensione del fenomeno.
La storia di Camponogara si può oggi ricostruire grazie agli archivi ecclesiali.
Il primo documento in cui si fa riferimento al paese risale al 897 quando Berengario concesse l’investitura di conte di Piove di Sacco e della Saccisica, di cui Camponogara era parte, al vescovo di Padova Pietro.
Berengario era un potente feudatario, marchese del Friuli, che la nobiltà feudataria elesse a re d’Italia nel 888 quando, con la morte dell’ultimo dei Carolingi, Carlo il Grosso, deposto nell’anno 887, il grande Impero di Carlo Magno si scisse in vari Stati, dei quali i tre più importanti furono la Francia, la Germania, l’Italia.
Gli abitanti della Saccisica, però, si ribellarono al dominio del clero e si appellarono ad Enrico IV, imperatore di Germania dal 1054 che già aveva ingaggiato una lunga lotta con il papato per la supremazia del potere imperiale.
Enrico IV affrancò gli abitanti della Saccisica dai precedenti obblighi e concesse il diritto “vagantivo” cioè di pascolo, caccia, pesca sulle proprietà demaniali.
Fu in questo periodo, era il 1077, che, stando al documento padovano “cartula dathie episcopatus”, fu eretta una chiesetta a Camponogara dedicata a Santa Maria.
La decima papale del 1297 la descrive come “Ecclesia S.Mariae de campo Nogaria”.
Pochi documenti nominano poi frammentariamente Camponogara: lo statuto della repubblica di Venezia parla del passaggio del Bretone, un ramo del Brenta, per Camponogara, e quello della Repubblica di Padova, stabilisce il tributo che il paese doveva versare all’esercito: tre carri.
Nel XIII secolo anche Camponogara fu vittima delle battaglie tra Ezzelino da Romano Il Terribile e le città vicine al suo dominio che comprendeva all’inizio, sotto il cavaliere tedesco Ezzelo nel 1036, la città di Onara ed in seguito Padova, Vicenza e Treviso.
L’ultimo avvenimento bellico importante che toccò a Camponogara fu la guerra tra Venezia e gli alleati della Lega di Cambrai: Massimiliano arrivò fin qui con le truppe nel 1513 provenendo dalle montagne bellunesi.
Il 10 dicembre 1058, infatti, era stata stipulata a Cambriai (cittadina belga) una Lega, cioè una vasta coalizione anti veneziana, patrocinata da Papa Giulio II della Rovere, con a capo l’imperatore Massimiliano d’Austria e truppe di tutti gli eserciti europei, primi tra tutti i francesi.
Venne decisa la spartizione dell’Italia e del territorio della Serenissima in particolare.
E proprio la nobiltà veneziana costruirà in Riviera una ricca serie di Ville che in parte sono visibili anche a Camponogara, come villa Sargenti (Giantin) a Campoverardo ove visse il marchese Manfredini comandante di reggimento dell’esercito d’Austria e amico dell’Imperatore.
La chiesa parrocchiale cominciata nel 1774 è abbellita con gli affreschi di Costantino Cedini allievo di Jacopo Guarana; la costruzione del campanile risale al 1885.
Camponogara ha dovuto far fronte sin dai tempi più antichi alle continue inondazioni del vicino Brenta, peraltro deviato in prossimità del centro dagli interventi idraulici intrapresi dalla Repubblica di Venezia.
Alle problematiche naturali e storiche, si è aggiunto di recente il fattore urbanizzazione: negli ultimi anni il paese ha visto aumentare notevolmente la sua popolazione a causa della costruzione di interi quartieri su aree precedentemente agricole.
Le nuove lottizzazioni non hanno previsto sistemi di ammodernamento del sistema idrogeologico del paese e causano di frequente allagamenti, in particolare a Calcroci e ad Arzerini.