Domenica 5 Maggio si svolgerà la manifestazione “Salvalarte: Oratori di Primavera”.
Visiteremo due oratori del XVIII secolo: l’Oratorio Donati Stecchini (Madonna del Rosario) a Olmo di Mira e l’Oratorio “Madonna di Caravaggio” a Oriago. Entrambi sono stati recentemente restaurati dai proprietari, che in tal modo valorizzano il territorio della Riviera facendone rivivere la storia aprendoli a Salvalarte. Li ringraziamo a nome di tutti.
Per incuriosirvi e invitarvi alla visita, ecco le condizioni in cui versava l’Oratorio Madonna di Caravaggio prima del restauro. Quanti ce ne sono sparsi nel nostro territorio? Segnalateceli.
Ecco due brevi schede degli oratori che visiteremo:
ORATORIO DONATI STECCHINI a Olmo di Mira
L’Oratorio Donati Stecchini dedicato alla Madonna del Rosario risale al XVIII sec. Fu eretto insieme alla casa del cappellano mansionario nel 1749 dalla nobile famiglia Donati di Venezia e poco dopo (1761) la nobile famiglia Stecchini di Bassano apportò delle modifiche aggiungendo il vano attiguo per adibirlo a sagrestia. La chiesetta, la sagrestia e l’abitazione del cappellano divennero così parte integrante di u. L’oratorio faceva parte di un ampio complesso di edifici risalenti al XVII secolo oggi non più esistenti. L’interno si presenta ben composto, arricchito dalle volte del soffitto dove sono racchiusi entro cornici marmoree due interessanti affreschi di Giambattista Crosato. In fondo al vano , nel presbiterio, si trova l’altare in pietra con tre statue di Antonio Bonazza. Sulla mensa è inserita la pietra sacra che indica la praticabilità delle celebrazioni religiose. L’Oratorio è stato restaurato nel 2008 dai proprietari ed è attualmente adibito al Santo Rosario e a manifestazioni culturali.
ORATORIO MADONNA DI CARAVAGGIO a Oriago
Vi sono testimonianze sull’oratorio a partire dal XVIII secolo; nel 1780 risulta essere di proprietà dei Da Riva. Nel 1985 è stato ereditato dalla famiglia Maggi, che ha provveduto al restauro.
L’opera più significativa è la Madonna con la villanella ai piedi, a testimonianza dell’apparizione della Madonna ad una contadina avvenuta nel 1432 nel paese di Caravaggio, in provincia di Bergamo. La pala, di autore ignoto, è stata anche attribuita a tale Frigimelica Francesco, nato a Campolongo intorno al 1565-1570, che ricevette l’influenza di Tintoretto (morto nel 1576). L’artista spese tutta la sua vita a Belluno, dove ottenne un discreto riconoscimento. L’ultima opera del Frigimelica risale al 1643. La pittura del Frigimelica è pittura dai moduli tardo-manieristici. Un’originale eleganza di linee, condotta attraverso un uso attento e capace del colore, esalta i toni bruniti di chiara ascendenza tintorettesca, nelle vesti dei personaggi raffigurati e nello squarcio di luce che illumina il cielo.
(dalla documentazione fornita dei proprietari)