Riportiamo integralmente la lettera che ci è stata inviata “per conoscenza” in quanto unica associazione ambientalista operante nel territorio. Poesia, amore, rispetto, bambini e adulti assieme, girotondo, respiro profondo… C’è tanto in questa lettera, non serve aggiungere niente, c’è solo da imparare, e ringraziare per l’opportunità che ci offre. Le due righe di conclusione, inoltre, ci paiono una sintesi perfetta di buona politica.
Dolo, 15/02/2011
Al Sig. Sindaco del Comune di Dolo
dott.ssa Mariamaddalena Gottardo
Al Caposettore LL.PP. e Manutenzioni
Ufficio Tecnico del Comune di Dolo Ing. Dittadi
Ai Capigruppo del Consiglio Comunale di Dolo
e p.c. Alla Dirigente Scolastica dott.ssa Brigida Farese
Al Consiglio di Circolo
A Legambiente Riviera del Brenta
I genitori, gli insegnanti, gli alunni della scuola primaria “Giotto” del circolo di Dolo intendono con la presente segnalare un comportamento, da loro ritenuto inappropriato, riguardante lo spazio esterno della scuola: il taglio integrale di diverse alberature, effettuato senza alcun preavviso e fatto passare come un intervento di potatura, privo inoltre di motivazioni coerenti.
Come voi tutti ben sapete, la nostra scuola – e usiamo l’aggettivo a proposito, sia per il senso di appartenenza che proviamo, sia perché siamo noi, a diverso titolo, ad abitare, vivere e far vivere la scuola per più di otto ore ogni giorno – possiede un patrimonio inestimabile: un parco esteso e ricco di essenze arboree che molte altre scuole possono, a ragione, invidiarci. Per una struttura a tempo pieno, questa diventa una risorsa ancora più preziosa e il lavoro delle nostre insegnanti non manca di trarre profitto, spunto, ispirazione e materiali da questa “presenza” verde.
L’osservazione e lo studio della natura, del cambio delle stagioni, del mutare del paesaggio, la vicinanza con piccoli uccelli, le fioriture e la raccolta dei frutti che alcune piante offrono (nocciole, fichi, cachi, more di gelso…) sono elementi che sono familiari ai bambini che crescono dentro la scuola Giotto. Insieme alle loro insegnanti, essi sono abituati a lavorare con la natura, in rapporto di scambio… dalle prime esperienze di classificazione, alla comprensione “sul campo” del significato di un’educazione ambientale, alle espressioni artistiche che fanno uso di rami, foglie, tronchi e cortecce insieme ai più consueti carta e colori… a esperienze più profonde che, forse, non potete immaginare: i nostri bambini con gli alberi parlano, li toccano, formano girotondi attorno a loro e imparano a sentire la loro energia. Avete mai sentito parlare di “abbraccio d’albero”?
La capacità di incontrare un albero sul piano emotivo nasce da un allenamento all’esercizio del silenzio interiore e dell’ascolto attento di come entra in risonanza con noi tutto ciò con cui noi stessi entriamo in relazione.
L’incontro con un luogo speciale – che ci faccia sentire bene e a nostro agio quando lo frequentiamo – può traformarsi in una preziosa occasione per conoscere un pezzetto di mondo là fuori e portarlo dentro di noi.
A coltivare una relazione con questo luogo poi, incontrandolo regolarmente e prestando attenzione alle sue atmosfere e alle sue forme, a come mutano nel tempo e a come si trasformano ciclicamente durante il corso dell’anno, può capitarci a volte che siano dei pezzetti di noi a venirci incontro dall’esterno.
(tratto da: www.abbracciodalbero.blogspot.com)
Se chiedo a mia figlia cosa ha “capito” di tutto questo, probabilmente non saprà trovare le parole: questa volta non importa, è proprio l’assenza di parole, il dono. Per noi genitori, che abbiamo imparato attraverso i nostri figli, ha valore sapere che in questo luogo, la scuola, si insegna anche a fare spazio dentro di sé, ad ascoltare il silenzio, a rispettare la vita nelle sue piccole forme. Non è facile, è un cammino circolare dove i passi si fanno in avanti e anche all’indietro: ma questi bambini hanno avuto un’opportunità in più, e questo è prezioso. Cresceranno, dimenticheranno, a ripensarci forse sorrideranno: non fa niente, da qualche parte, dentro di loro, conserveranno il conforto di questa memoria.
Non serve, a questo punto, spiegarvi cosa significa, per noi, grandi e piccoli, uscire in giardino e trovare lo scempio che abbiamo trovato. I vostri tecnici, recandosi nel parco della scuola per effettuare tagli e “potature”, avranno certo visto i cartelli che i bambini hanno appeso ai tronchi per cercare di proteggerli e dissuadere gli operatori da ulteriori azioni (sono stati prospettati tagli o sfrondamenti ai pini sul lato ovest): gli alberi sono amici, non è retorica, rispettate la sensibilità infantile.
Ci rendiamo conto che gli interventi di manutenzione del verde sono necessari, laddove dettati da motivi di salute del patrimonio vegetale o di sicurezza, e non da opportunità di vicinato. Siamo certamente consapevoli che lo spazio della scuola è di competenza comunale e che l’Amministrazione non è tenuta a rendere conto degli interventi in programma; siate, però, altrettanto consapevoli che è il Consiglio di Circolo ad avere la gestione di tale spazio e che questo viene vissuto da una comunità sensibile di cittadini, grandi e piccoli.
Chiediamo, pertanto, con urgenza e civiltà, chiarezza e compartecipazione nella gestione delle decisioni riguardanti lo spazio della scuola, ora e per il futuro.
Gli insegnanti, i genitori, gli alunni della scuola Giotto