Il comunicato stampa di Legambiente Veneto del 21/9/2013 di adesione alla staffetta del digiuno lanciata da Don Albino Bizzotto.
Il nostro Circolo Riviera del Brenta aderisce (v. programma).
“LA NOSTRA FAME DI BELLEZZA CONTRO L’ABBUFFATA DI CEMENTO.
SOSTENIAMO LA PROTESTA LANCIATA IN VENETO DA DON BIZZOTTO.
UNA VERA EMERGENZA PER IL NORD-ITALIA: UNA COLATA DI ASFALTO E CEMENTO CHE PORTA IL CONSUMO DI SUOLO A LIVELLI RECORD ANCHE IL VENETO: VA FERMATO”.
LA STAFFETTA DEL DIGIUNO DILAGA IN TUTTO IL NORD.
Ha cominciato in Veneto Don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i Costruttori di Pace, a denunciare con il proprio digiuno, la forma di lotta più pacifica ma anche più vibrante, la follia dei 1000 km di nuove autostrade che rischiano di abbattersi sulla pianura più fertile d’Europa. Legambiente abbraccia la protesta e rilancia a livello nazionale l’emergenza grandi opere e consumo di suolo.
Dopo i capannoni vuoti che riempiono la pianura Padano-Veneta, è partita infatti la stagione delle autostrade, che sferra un nuovo attacco a quel che resta del suolo agricolo da cui dipende la gran parte della produzione agroalimentare made in Italy. Eppure basta gettare uno sguardo a una carta delle autostrade d’Italia per capire che la Pianura Padana non ha bisogno di 1000 km di nuove autostrade. E basta confrontare i dati della mobilità di persone e merci con quelli del resto d’Europa per rendersi immediatamente conto che lo sbilanciamento del nord Italia non è sul versante della dotazione stradale, ma su quello dell’eccessivo livello di motorizzazione individuale (superiore del 20% alla media europea) e dell’inadeguatezza dell’integrazione logistica per le merci, con le ferrovie italiane che ormai sulla rete interna trasportano meno del 3% delle merci: un vero record europeo di inefficienza.
Pedemontana piemontese, veneta e lombarda, Brebemi, Teem, Orte-Mestre, Valdastico, TiBre, Cremona-Mantova, Broni-Mortara… quello delle nuove autostrade del Nord è un rosario infinito. Non c’è collegio elettorale che non abbia il ‘suo’ progetto autostradale, non c’è campanile da cui non si abbracci un nuovo tracciato autostradale: con un indebitamento a carico del sistema Paese, tra finanziamenti pubblici e project financing farlocchi coperti ‘a perdere’ dalla Cassa Depositi e Prestiti, che ormai assomma a svariate decine di miliardi per opere che, nella maggior parte dei casi, non intercettano nemmeno una reale domanda di utilizzo.
IN VENETO
Guardando in casa nostra è come vedere un fiume di asfalto e cemento in piena. Spiccano tra le tante opere realizzate, in corso d’opera e in previsione: il traforo delle Torricelle veronese, Motorcity a Vigasio (Vr), Veneto City a Dolo (Ve), la tangenziale nord di Vicenza, l’inaccettabile tracciato litoraneo TAV Venezia-Trieste, la Pedemontana veneta, la nuova camionabile PD-Chioggia, l’autostrada Orte-Mestre (fresca di rilancio da parte del Ministro Lupi), la Nogara Mare, la Valdastico Nord e Sud, il passante nord di Rovigo, i by-pass di Favaro Veneto e di Campalto (Ve), la nuova Valsugana, il Grande Raccordo Anulare (GRA) di Padova, la camionabile lungo l’Idrovia PD-VE,… Tutte vertenze in cui ci siamo spesi e ci spendiamo, con i nostri circoli, spesso assieme a comitati e singoli cittadini, cercando di evidenziare ora l’inutilità, ora l’impatto ambientale, ora la malafede dei proponenti.
“Non ci sono più dubbi. Una colata di asfalto e cemento che continua, anzi che aumenta inesorabilmente anno dopo anno, in un continuo crescendo: dagli anni ’50 ad oggi, ogni anno il Veneto perde una superficie equivalente a 50 campi di calcio di terreno per lo più destinato all’agricoltura, con un tasso di cementificazione compreso tra l’8,5% e il 10,5%, secondo solo alla Lombardia”. Con queste parole Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, spiega le motivazioni venete della mobilitazione indetta da Legambiente che parte dal Veneto ma che sarà abbracciata da tutta l’Associazione a livello nazionale.
Secondo Legambiente il consumo di suolo è un’emergenza ambientale che riguarda ogni cittadino, scatenata da logiche di sviluppo anacronistiche e da scelte politiche scellerate, che portano ingenti guadagni ad una classe imprenditoriale priva di una qualsiasi visione futura. In Veneto le inchieste della magistratura in corso hanno portato all’arresto di imprenditori, faccendieri, portaborse e confermano quello che Legambiente dice da anni: in Veneto ha funzionato un rodato sistema che, attraverso la progettazione ed esecuzione di grandi opere di utilità dubbia ed enorme impatto ambientale, ha garantito la distribuzione di ingenti risorse pubbliche ad una ristretta cerchia di soggetti imprenditoriali. E questo a scapito del paesaggio, della bellezza dei luoghi, dei fertili terreni della pianura padana comportando, oltre ad una perdita di terreno coltivabile, anche una minore resilienza dei territori di fronte a fenomeni naturali sempre più violenti. Uno sfregio permanente del territorio, ambientale, economico e culturale mettendo sempre più a repentaglio la stabilità idrogeologica di intere aree ed esponendo le popolazioni a rischi crescenti.
“Don Bizzotto ha scelto una forma di lotta eclatante ma per nulla esagerata, perché queste opere non rappresentano solo un forte impulso al consumo di suolo, ma sono un’insostenibile ipoteca sugli investimenti necessari ad uscire dalla crisi, e un insulto ai drammatici bisogni di una società piegata dalla crisi economica – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, il presidente Nazionale di Legambiente che prenderà parte al digiuno -. Gli investimenti sbagliati serviranno solo a tenerci più a lungo sotto il giogo della crisi economica, e a privarci delle innovazioni realmente necessarie per uscirne in modo virtuoso. Per questo anche noi ci associamo al digiuno lanciato da Don Bizzotto: è in gioco il destino del territorio, ma anche il futuro di ciascuno di noi”.
Legambiente quindi lancia la staffetta di digiuno per la difesa del suolo su tutto il territorio nazionale, a partire dalle regioni del Nord. Attivisti e dirigenti si stanno già passando il testimone della staffetta partita ieri da Padova, e che continuerà nel week end in Lombardia in occasione della grande manifestazione lanciata in Brianza, a Desio, contro l’opera più costosa di tutte, la Pedemontana lombarda, per estendersi poi all’Emilia Romagna e al Piemonte e proseguire come mobilitazione nazionale anche nei giorni del tradizionale weekend di ‘Puliamo il Mondo’, quando migliaia di volontari indosseranno guanti e ramazze per ripulire l’Italia da rifiuti, incuria ed ecomostri.
Nel Veneto i circoli locali si passeranno il testimone del digiuno in una staffetta che proseguirà fino a culminare con la partecipazione di Legambiente al presidio previsto per il 9 ottobre a Venezia a piedi di Palazzo Ferro-Fini in occasione dell’audizione in Consiglio Regionale del Veneto di Don Albino Bizzotto. Un calendario di appuntamenti che in Veneto è in continua evoluzione e consultabile sul sito www.legambienteveneto.it, ma con alcuni punti fermi:
A Padova venerdì 20 settembre gli attivisti del circolo Eleonora Chinni e Legambiente Padova APS: una giornata di digiuno accompagnata da azioni di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza; verrà lanciata, con l’occasione, la campagna “Via le mani dalla città”.
A Verona, dal 23 settembre, in Piazza Erbe: presidio permanente
Lunedì 23 il circolo Airone di Monticello Conte Otto dalle ore 7.00 alle ore 19.00: porte aperte della sede del circolo, presso la stazione ferroviaria di Cavazzale, per condividere una giornata di digiuno e riflessione.
A Venezia-Mestre, mercoledì 25 settembre dalle 9.00 alle 18.00 porte aperte della sede del circolo per condividere una giornata di digiuno e riflessione.
Circolo Legambiente Rovigo, domenica 29 settembre: undicesima Marcia per La Pace Polesana presso Parco Langer, cui parteciperà anche Don Albino Bizzotto un forte messaggio per la tutela del territorio.
4, 5 e 6 ottobre, il circolo Riviera del Brenta attiverà presidi nelle piazze dei comuni di Dolo e Mira.
Il weekend del 5 e 6 ottobre vedrà iniziative anche a Caorle, grazie al circolo Legambiente Veneto Orientale
Sabato 5, mercoledì 9 e sabato 12, i volontari del circolo Pianeta Terra di Schio realizzeranno una serie di banchetti pubblici nelle principali piazze.