Importanza della Biodiversità agroalimentare
La Biodiversità da febbraio 2022 è entrata nei principi fondamentali della nostra Costituzione: la Repubblica “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.” (art. 9)
Il 22 maggio, a partire dal 2000, ogni anno viene dedicata una giornata per riflettere sulla difesa e tutela della Biodiversità, sottolineandone l’importanza nel contrasto alla crisi climatica e la valenza ecosistemica e persino nutrizionale-salutistica.
La ricchezza in biodiversità è una sorta di garanzia per la vita, distruggendola miniamo le basi della nostra sopravvivenza.
Spesso parlando di biodiversità si pensa al panda gigante, all'orango di Sumatra o alla barriera corallina, specie a rischio di estinzione per le quali vengono istituiti veri e propri santuari naturali. Certamente la biodiversità è anche questo, ed è bene che vi siano aree protette a tutelarla. Ma quando parliamo di biodiversità non possiamo dimenticarci della straordinaria varietà di vegetali e animali che nutrendoci, hanno sostenuto la nostra vita sulla Terra fino a oggi.
Negli ultimi cinquant'anni, però, per far fronte alla crescita della domanda di cibo, abbiamo privilegiato solo poche specie ritenute (nel breve periodo) più forti perché più produttive, non curandoci delle perdite a cui andavamo incontro.
Oggi l'allevamento intensivo si avvale di meno di 10 razze animali. Nel mondo vegetale negli ultimi 70 anni si sono persi tre quarti dell'agrobiodiversità selezionata nei 10.000 precedenti.
L’aumento delle monocolture è associato a un declino nutrizionale delle stesse. Così come l'uso eccessivo di antibiotici nell'allevamento peggiora la farmacoresistenza in noi umani. Criticità che sono però mitigate quando scegliamo specie autoctone co-evolute in sinergia con l'ambiente e che necessitano quindi di meno input esterni (fertilizzanti, farmaci) e sono più ricche di sostanze nutrizionali benefiche.
Un mondo povero di variabilità genetica a noi non conviene, e la storia ce lo insegna. In Irlanda a metà Ottocento un parassita della patata (la peronospora) colpì l'unica varietà di questo tubero coltivata sull'isola, che era alla base della nutrizione dei più poveri. In pochi anni un milione e mezzo di irlandesi morirono per denutrizione e altrettanti migrarono negli gli Stati Uniti. La carestia irlandese è esemplare del rischio che corriamo quando non coltiviamo la biodiversità.
Il giorno in cui una malattia, il cambiamento climatico o il processo di decrescita che accomuna ogni vivente interesserà la varietà considerata forte e la porterà verso l'estinzione, noi non avremo più un serbatoio di riserva a cui attingere.
La biodiversità, specialmente quella legata al cibo, è la garanzia principale per la vita, la salute e la nostra sicurezza alimentare e ci consentirà di mantenere un sistema agricolo in grado di sfamare in maniera sana il pianeta, facendo fronte ai cambiamenti climatici, alle malattie e alla carenza di risorse naturali.
La biodiversità è il migliore alleato possibile nella costruzione del futuro. Scegliamo di conservarla. Tutelarla. Coltivarla.