Il futuro passa per energie pulite ed efficienza: autoproduzione da rinnovabili, legalità, stop sussidi alle fonti fossili, riqualificazione edilizia le scelte indispensabili nell’interesse di cittadini.
“Un futuro che deve essere incentrato su fonti rinnovabili e efficienza, nell’interesse dell’Italia e di tutti i cittadini, anche perché è l’unica prospettiva di sviluppo che, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili, permette di fermare i cambiamenti climatici, ridurre la povertà e garantire la pace”.
“Vogliamo un Paese che sappia pensare al futuro e porsi obiettivi ambiziosi, in ambito nazionale ed europeo con target obbligatori su rinnovabili ed efficienza, emissioni di CO2 al 2030. La rivoluzione energetica iniziata in questi anni deve continuare e contribuire a innovare tutti i settori, per creare nuove opportunità e lavoro. Gli oltre 600mila impianti distribuiti nel nostro Paese, in questi mesi del 2013 hanno permesso di soddisfare il 35% dei fabbisogni elettrici, contro il 15% del 2005, e dobbiamo continuare in questa direzione”.
Ecco il decalogo delle scelte indispensabili:
1) Cambiare il meccanismo di scambio sul posto dell’energia elettrica, per offrire una opportunità per tutti gli impianti da fonti rinnovabili e in cogenerazione ad alto rendimento, di scambiare energia con la rete in alternativa agli incentivi.
2) Introdurre la possibilità per l’energia termica ed elettrica prodotta da impianti da fonti rinnovabili fino a 5 MW e in cogenerazione ad alto rendimento, che non beneficiano di incentivi, di poter essere venduta attraverso contratti di vendita diretta tra privati o a soci di cooperative o a utenze condominiali sulla base di accordi bilaterali nel rispetto delle condizioni di sicurezza e stabilità del servizio e che possa essere distribuita attraversi reti di distribuzione private o utilizzando le reti di distribuzione esistenti.
3) Eliminare tutti i sussidi diretti e indiretti per le fonti fossili, attraverso un intervento sulle bollette che elimini tutte le voci legate a fonti “assimilate”, rimborsi per centrali inquinanti di riserva o nelle isole minori, oneri impropri e vantaggi per i grandi consumatori che devono essere sostituiti con incentivi per gli interventi di efficienza energetica.
4) Introdurre una carbon tax sulla produzione termoelettrica, che spinga innovazione e concorrenza nell’offerta elettrica, premiando l’efficienza in termini di emissioni di CO2. Attraverso un intervento sull’accisa da differenziare sulla base delle emissioni di CO2 prodotte dagli impianti si potrebbe spingere questa prospettiva. Una politica di questo tipo si integra con il sistema ETS per spingere sull’innovazione e soprattutto permetterebbe di premiare le produzioni più efficienti (come le centrali a gas a discapito di quelle a carbone o a olio combustibile), generando nuove risorse.
5) Riformare le regole delle tariffe biorarie per gli utenti domestici. Per tornare a condizioni di reale vantaggio per coloro che riducono i consumi nei periodi della giornata di picco dei consumi.
6) Rivedere la normativa che riguarda regole di approvazione dei progetti da fonti rinnovabili per uscire da una situazione di totale incertezza che non offre alcuna garanzia di trasparenza e informazione per i territori coinvolti e neanche per gli imprenditori onesti.
7) Reintrodurre un sistema di incentivi in conto energia per la sostituzione di coperture in amianto con tetti fotovoltaici. La cancellazione di questo incentivo ha infatti tolto a famiglie e imprese una speranza fondamentale di rimuovere dai tetti una fibra letale.
8) Introdurre, come in Germania, un sistema di incentivi per le famiglie e le piccole e medie imprese per impianti fotovoltaici integrati con sistemi di accumulo vincolati a contratti di net-metering programmato con almeno il 60% della produzione in autoconsumo.
9) Creare condizioni di vantaggio per tutti gli interventi di riqualificazione energetica e statica del patrimonio edilizio. Rendendo permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio, allargandole alla messa in sicurezza antisismica e differenziandole rispetto al contributo apportato in termini di riduzione dei consumi energetici, utilizzando la leva dei fondi strutturali 2014-2020.
10) Approvare delle specifiche regole per la realizzazione degli impianti eolici offshore, per uscire da una situazione di conflitti e polemiche per la totale assenza di qualsiasi riferimento per la valutazione degli impianti e il coinvolgimento del territorio.